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La Nazione Firenze - Arte & Cultura Giugno 2016

“I ritratti, la bellezza e il dolore – il mondo onirico di Gianfranco Mello.”

Nello studio che fu del Giambologna oggi un Maestro crea l’arte nuova “Un vero ritratto interroga l’anima di chi lo guarda”. Mentre si legge questa epigrafe, nell’atelier di Gianfranco Mello cominciamo a percepire un gioco di sguardi riflessi, un’intesa silenziosa che attraversa almeno cinque secoli. Ai numeri 22 e 24 di Borgo Pinti a Firenze si apre un grande portone. Al di là della soglia ci dimentichiamo della città per entrare in un luogo sospeso nel tempo. Le pareti raccontano luoghi trasformati in sogno e sogni catturati dai colori di una tavolozza. Siamo nelle stanze della Fondazione Mello Studio d’Arte Le Colonne, residenza d’artista di Gianfranco Mello e già bottega del Giambologna.

 

Il pittore originario di Venezia ma fiorentino d’adozione, ha frequentato il giovane età più conosciuti artisti del ‘900. Fedele alla propria arte e indifferente alle lusinghe commerciali, Mello ha scelto come atelier un luogo intimo e silenzioso, senza rinunciare a vivere e lavorare nel cuore della città. All’interno del suo studio, l’artista espone centinaia di quadri di grandissime dimensioni. Una particolare tecnica di pigmenti e olio ritrae una Firenze colta da angoli segreti, amati dal pittore. La veduta dello studio in Pian dei Giullari o quella della terrazza di Borgo Pinti avvicinano l’intramontabile Cupola del Brunelleschi alla semplicità dei fiori spontanei di campo. I colori della natura e della città sono sfumati in una dimensione onirica, forse la stessa catturata nei ricordi d’infanzia in una Venezia velata dalla nebbia. Le grandi pitture riportano in tutta la loro autenticità anche i colori e la luce delle pinete della Maremma.

Restauri ultimati ed ingresso alle due nuove sale